L’ emicrania è il disordine neurologico con l’impatto più alto al mondo in termini di giorni vissuti con disabilità e dolori.

Sembra incredibile ma esistono ancora dei veri e propri miti sull’emicrania che vanno del tutto affrontati e combattuti. Una soluzione semplice è rivolgersi a professionisti esperti in cefalee come quelli del network della Clinica del Mal di Testa.

Sfatare questi miti è già un vero e proprio rimedio terapeutico per chi soffre di emicrania.

Mito numero 1: l’emicrania è causata da stress, depressione o altri fattori psicologici

Questo mito è errato perché l’emicrania è un disordine neurologico e non psicologico!

Per essere più chiari: l’emicrania è causata da caratteristiche specifiche del substrato neurologico . Alcune aree cerebrali delle persone con questa forma di cefalea tendono a una instabilità funzionale a cui si associano alterazioni e anormalità di certi meccanismi neurologici che, in determinati momenti e sotto l’azione di vari fattori irritativi, sfociano in una ipersensibilità e iperreattività del sistema nervoso centrale in toto.

Molteplici sintomi vengono innescati in un attacco di emicrania senz’aura:

  • Dolore (moderato, medio, grave).
  • Nausea.
  • Vomito.
  • Ipersensibilità ai suoni.
  • Ipersensibilità alla luce o altri stimoli esterni.
  • Dolore cervicale e rigidità nei movimenti.
  • Sbalzi d’umore.
  • Difficoltà di concentrazione.

L’ emicrania è una condizione neurologica molto debilitante. Può facilmente diventare emicrania cronica e impedire tutti gli aspetti della vita di una persona:

  • Lavoro,
  • Famiglia,
  • Qualità della vita,
  • Rapporti interpersonali,
  • Tempo libero.

È una belva insaziabile che aggredisce ogni aspetto dell’esistenza di chi ne soffre. Questo effettivamente può facilitare la comparsa di disagi psicologici, come l’ ansia o la depressione che spesso si associano a tale forma di cefalea ma senza relazione di causa-effetto. Si parla infatti di comorbidità per indicare tale associazione che ovviamente complica la situazione.

Molte persone che soffrono di emicrania si sono rivolte a decine di specialisti e medici di ogni sorta spendendo tempo, risorse economiche e fisiche. Ciò è altamente stressante e deprimente. Non tutti i medici sono preparati per capirla e gestirla al meglio. Pensare che tutto sia un problema psicologico è un grave errore. Ecco perchè è importante rivolgersi a medici neurologi esperti in cefalee.

Mito numero 2: tutti i medici sanno diagnosticare e trattare l’emicrania

Le statistiche mostrano che, in media, soltanto 1 medico su 20 è esperto in cefalee ed è in grado di diagnosticare e saper gestire terapeuticamente in modo corretto e aggiornato l’ emicrania senz’aura, l’ emicrania senz’aura mestruale,  l’ emicrania con aura e l’emicrania cronica.

Solo il 5% conosce davvero di cosa stiamo parlando.

Le persone che soffrono di emicrania nelle sue varie forme sono circa il 12% della popolazione mondiale! Di queste persone solo il 26% che effettua delle visite mediche riceve una diagnosi valida con relative cure. Solo 1 persona su 2 ottiene una qualche forma di terapia che sia minimamente efficace.

Il sistema medico moderno non conosce e affronta l’emicrania nel modo appropriato, ecco perché son sempre più necessari centri specializzati, o network di professionisti esperti.

Mito numero 3: devi fartene una ragione…

Quando si parla di emicrania, la risposta standard di molti professionisti sanitari è che sia una “malattia per tutta la vita”.

Niente di più sbagliato: l’emicrania è un disordine e non una malattia perchè non esiste ad oggi nessuna causa patologica specifica a giustificare tale affermazione. Non ci sono infatti lesioni del sistema nervoso, nè virus o batteri o malformazioni patologiche. Esistono trattamenti, strategie e terapie che possono contenere tale disordine neuro-funzionale, diminuire i sintomi e la disabilità fino a garantire una qualità della vita accettabile . E’ un percorso difficile che necessita un percorso multidisciplinare e un cambiamento serio del proprio stile di vita.

Non esiste una cura miracolosa, una pillola speciale che possa risolvere il problema in modo definitivo e rapido.

Attraverso un percorso terapeutico multidisciplinare si può avere una reale diminuzione della frequenza degli attacchi, una mitigazione della loro intensità e durata, una migliore risposta ai farmaci stessi e una risoluzione della disabilità!

Ma prima di tutto vanno identificati i fattori stressor o trigger associati, ad esempio quelli muscolo-scheletrici o alimentari, attraverso la compilazione precisa e costante del diario.

Mito numero 4: l’emicrania non è pericolosa per la propria vita

Chi soffre di emicrania è a rischio di morte.

Sembra incredibile da credere ma tra le persone sotto i 45 anni che hanno un ictus ben il 27% è dovuto all’emicrania.

Un dato inquietante che dovrebbe far riflettere è che, negli USA, la quarta causa di morte è proprio l’ictus.

Semplificando con le percentuali:

  • Rischio di ictus per le persone “comuni” è dello 0,18%.
  • Rischio di ictus per chi  soffre di emicrania è dello 0,36%.
  • Rischio di ictus per chi  soffre di emicrania con aura è del 2,27%.
  • Rischio di ictus per chi  soffre di emicrania con senza aura è dell’1,83%.
  • Rischio di ictus per chi  soffre di emicrania e usa contraccettivi orali è dell’8,72%.

Altri fattori di rischio sono:

  • Ipertensione.
  • Fumo.
  • Vita sedentaria.

L’emicrania ha un impatto devastante sulla qualità della vita. Oltre ai sintomi e disabilità, può comportare situazioni di mobbing sul lavoro (perché il mal di testa non si può “vedere”), problemi nei rapporti interpersonali e sociali.

Si tende a giudicare negativamente chi soffre di emicrania, additandola come persona che non sopporta lo stress, non è abbastanza forte o sicura di sé.

Gli studi scientifici dimostrano come questi 4 miti siano assolutamente falsi e che, invece, portino troppo spesso a credere e valutare chi soffre di emicrania negativamente.

Se soffri di emicrania e sei una persona a rischio è opportuno rivolgersi il prima possibile a professionisti esperti e intraprendere un percorso terapeutico integrato e multidisciplinare.

Articolo a cura di

clinicadelmalditesta.it

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