Il tumore al seno (carcinoma mammario o tumore alla mammella) è una neoformazione di tessuto costituito da cellule che proliferano in maniera incontrollata e anomala all’interno della ghiandola mammaria.

Come tutti i tumori, quelli della mammella, possono essere benigni o maligni: i primi sono chiamati anche fibroadenomi, i secondi carcinomi.

I fibroadenomi sono frequenti nelle donne giovani e non rappresentano un pericolo. Si asportano chirurgicamente solo se cambiano forma o dimensioni.

I carcinomi sono tumori maligni che originano a livello della ghiandola mammaria, un complesso e sofisticato insieme di cellule ben organizzate tra loro e deputate ad una importante funzione: la produzione di latte per il nascituro. Le cellule della ghiandola mammaria sono di due tipi:

  • Cellule lobulari che producono latte
  • Cellule duttali che portano latte al capezzolo.

Si avrà un carcinoma lobulare se le cellule maligne originano a livello dei lobuli, un carcinoma duttale al livello dei dotti.

Il processo di trasformazione verso la malignità è caratterizzato da varie fasi: una prima fase in cui il carcinoma cresce nella zona anatomica di origine (carcinoma in situ) seguita da una fase in cui diventa infiltrante della stessa zona (carcinoma infiltrante o invasivo).

Quindi con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, è possibile distinguere il carcinoma in quattro tipi:

  • Carcinoma lobulare in situ
  • Carcinoma duttale in situ
  • Carcinoma lobulare infiltrante
  • Carcinoma duttale infiltrante.

EPIDEMIOLOGIA

È la neoplasia più frequente per incidenza in assoluto nella popolazione femminile. Colpisce una donna ogni 8 nell’arco della vita.

Si stima che nel 2018, in Italia abbia colpito 52.800 donne e circo 500 uomini.

Il trend di incidenza appare in leggero aumento mentre continua a calare, in maniera significativa, la mortalità.

FATTORI DI RISCHIO

Pur essendo le cause tuttora sconosciute, sono stati individuati alcuni fattori di rischio, come:

  • Età
  • Stato di salute (pregressa diagnosi di tumore al seno, patologie mammarie benigne, sovrappeso dopo menopausa)
  • Fattori ormonali
  • Fattori legati allo stile di vita (uso di alcolici, fumo, alimentazione ricca di grassi saturi, povera di frutta e verdura)
  • Fattori genetici

DIAGNOSI

Tanti anni di studio e di verifica sul campo hanno portato a formulare una strategia per la diagnosi precoce che si avvale di semplici controlli periodici:

  • Autopalpazione del seno
  • Una visita senologica annuale
  • Una mammografia annuale

SEGNI E SINTOMI

In presenza di segni e sintomi di qualunque genere a carico della mammella è bene rivolgersi immediatamente al medico specialista. Per esempio:

  1. Nodulo palpabile
  2. Alterazione della cute sovrastante il capezzolo
  3. Retrazione del capezzolo
  4. Secrezione ematica o sieroematica dal capezzolo
  5. Nodulo palpabile nel cavo ascellare

CURE

La cura del tumore al seno si è col tempo perfezionata e la donna può avere diverse possibilità di cura con maggiori probabilità di sopravvivenza. Tenendo conto dell’individualità di ogni paziente e delle varie forme in cui può presentarsi la malattia, la personalizzazione delle cure rappresenta la sfida più impegnativa.

Le strategie terapeutiche consistono in trattamenti loco-regionali (chirurgia e radioterapia) e terapie adiuvanti (chemioterapia, ormonoterapia, terapie a bersaglio molecolare). Grazie all’integrazione ottimale di tali modalità terapeutiche si assiste ad oggi a un miglioramento sensibile della sopravvivenza dei pazienti.

La pianificazione del trattamento deve essere affidata allo sforzo congiunto di un team multidisciplinare specializzato costituito da diverse figure mediche e non come:

  • chirurgo oncologo
  • oncologo medico
  • radioterapista
  • radiologo
  • patologo
  • infermiere
  • nutrizionista
  • dietista
  • fisioterapista
  • psicologo

CHIRURGIA

Il trattamento chirurgico del tumore della mammella è per la donna un’esperienza molto difficile da accettare, perché comunque comporta una ‘perdita’.

Il seno è il simbolo della femminilità, e qualunque intervento che ne modifichi l’aspetto incide sulla percezione che la donna ha di sé, con evidenti ricadute sul piano psicologico.

La tecnica chirurgica per il cancro alla mammella può essere:

  • Conservativa (asportazione del tumore con tessuto mammario circostante – resezione parziale/quadrantectomia)
  • Demolitiva (asportazione di tutta la mammella – mastectomia)

La mastectomia è seguita dalla chirurgia ricostruttiva. Nella maggior parte dei casi la ricostruzione concomitante (o immediata).

Un’altra tecnica chirurgia utilizzata in questi casi è la verifica dello stato linfonodale del cavo ascellare omolaterale, che aiuta a conoscere l’estensione della malattia tumorale insieme alle caratteristiche del tumore. Le tecniche più utilizzate sono:

  • Biopsia del linfonodo sentinella: rimozione del linfonodo più vicino al tumore
  • Dissezione (svuotamento ascellare: asportazione di tutti i linfonodi.

RIABILITAZIONE

Dopo l’intervento la fisioterapia in ambito oncologico è mirata alla prevenzione e al trattamento dei deficit provocati dall’intervento chirurgico, farmacologico, radioterapico e/o dalla patologia stessa. Tali deficit possono interessare il sistema cardiorespiratorio, nervoso, muscolo scheletrico o linfatico.

Quali possono essere gli effetti?

  • Dolore o fastidio: attorno al ferita o sotto il braccio.

Alcune pazienti riferiscono come di una frustrata dall’ascella al palmo della mano e che può essere così forte da impedire anche piccoli movimenti del braccio.

  • Rigidità della spalla: si può avvertire soprattutto dopo intervento di mastectomia.
  • Gonfiore interno alla ferita: dovuto all’accumulo di sangue o linfa.
  • Insensibilità e formicolio: la dissezione ascellare causa un trauma ai nervi che irradiano la regione.
  • Linfedema: lieve gonfiore del braccio o della mano omolaterali che si manifesta dopo un intervento di dissezione ascellare o di radioterapia.

La cura adeguata ha dimostrato di ridurre il danno che il tumore al seno può causare: grazie alle cure il tasso di sopravvivenza e la qualità di vita è in progressivo aumento.

Parlare solo di chirurgia, di farmacoterapia o radioterapia senza integrare tra loro le diverse discipline non è sufficiente.

In particolare la fisioterapia interessa vari trattamenti mirati ed efficaci, come:

  • Trattamento di aderenze fibrose (axillary web syndrome) in seguito ad interventi ascellari, attraverso tecniche manuali.
  • Trattamento di rigidità capsulari per pazienti che hanno eseguito ricostruzione con espansore o protesi mammaria
  • Trattamento di rigidità per pazienti che ricevono radioterapia
  • Trattamento di edemi mammari, pettorali e dorsali in seguito a ricostruzioni mammarie

Affidati a un centro di eccellenza, come il Poliambulatorio Orice, per la cura e la gestione degli effetti che il tumore al seno può causare: è la scelta migliore per te, la tua salute e il tuo benessere.

I vari trattamenti possono riguardare sia la fase post-operatoria, che la convalescenza iniziale e quella avanzata.

Articolo a cura della

Dott.ssa Giusy Fileti

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